In questa stagione può capitare di trovare in strada gattini anche molto piccoli, abbandonati dalla madre per svariati motivi, ad esempio per quella legge della natura chefa sì che le gatte a corto di latte abbandonino il cucciolo più debilitato. In molti casi hanno pochi giorni di vita e ciò si deduce dal fatto che hanno gli occhi chiusi e anche un residuo di cordone ombelicale più o meno secco e asciutto.
Quali accortezze usare nel prenderci cura di un cucciolo a questa età e in tali precarie condizioni? Vediamo le prime cure.
Innanzi tutto, non essendo in grado di termoregolare il proprio organismo, i mici devono essere tenuti al caldo, sopra una borsa termica o sotto la lampada ad infrarossi. Vanno allattati con latte in polvere specifico per gatti, ogni tre ore, di giorno e di notte, e stimolati, subito dopo ogni poppata e almeno per una quindicina di giorni, a liberarsi delle feci, massaggiandogli la pancia e il pube con un batuffolo imbevuto di acqua tiepida, come se fosse la lingua della mamma. Così il neonato riesce ad evacuare completamente.
Dopo circa una settimana il cucciolo comincierà ad aprire gli occhi, ma l’allattamento dovrà continuare per almeno un’altra decina di giorni, per poi cominiciare lo svezzamento che consiste nella somministrazione di alimenti iperdigeribili, come le scatolette specifiche per cuccioli o gli omogeneizzati, da alternare alla poppata classica.
In genere, intorno ai venti giorni di vita del micio si può procedere alla sverminazione mediante la somministrazione di una pasta orale, per liberarlo di tutti i vermi intestinali che ha preso direttamente dalla madre attraverso la placenta. Intorno ai due mesi di vita il gatto va vaccinato con la “trivalente” che lo protegge dalle forme gastroenteriche e respiratorie e successivamente, verso i 5-6 mesi, dopo aver fatto il test Fiv Felv, si procede con la vaccinazione contro la leucemia.
Le principali malattie che il gatto può avere tra il ventesimo giorno e l’inizio delle vaccinazioni sono le infezioni trasmesse dalla madre durante il passaggio del canale del parto, come per esempio la clamidia, che infetta le prime vie respiratorie e soprattutto gli occhi che diventano gonfi, infiammati talvolta completamente chiusi e con materiale simil purulento all’interno. In questo caso, gli occhi vanno puliti, medicati con una specifica crema antibiotica e tenuti il più a lungo possibile aperti per evitare un’infiammazione profonda.